I tuoi amici ti chiedono di raccontare del tuo ultimo viaggio a Bari?
Approfittane per sorprenderli con alcune leggende straordinarie sulla nostra città!
Come tutti i luoghi ricchi di storia, anche Bari nasconde leggende sul suo passato di dominazioni straniere, convivenze tra popoli e… streghe!
Questi miti sono frutto dell’immaginazione, ma possono rivelare alcuni aspetti curiosi sulla nostra città. E perché no, magari anche farti scorrere qualche brivido lungo la schiena!
Vuoi conoscere quali sono le leggende più caratteristiche di Bari? Allora continua la lettura!
La leggenda di Muffarang e Befanì
Dopo la caduta dell’Impero Romano, Bari venne conquistata prima dai Bizantini e poi dai Turchi Ottomani.
Nel VII secolo governava Bari il potente emiro Muffarang, un valoroso guerriero che sognava di convertire i baresi alla religione islamica.
Per vincere le resistenze dei baresi, che erano di fede cristiana, Muffarang decise di compiere un gesto valoroso.
Secondo la leggenda, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio le strade di Bari erano attraversate dalla malvagia strega Befanì, che minacciava la gente con una lunga falce affilata.
I baresi erano terrorizzati e si chiudevano in casa per paura di essere decapitati dalla terribile strega.
L’intrepido Muffarang decise di affrontare la temuta Befanì e nella notte dell’Epifania cominciò a gironzolare per le strade di Bari Vecchia nella speranza di batterla in un duello.
Muffarang incontrò Befanì, ma non ebbe neanche il tempo di sfoderare il suo pugnale. La malvagia strega lo decapitò di colpo e conficcò la sua testa sull’architrave di una piccola casetta in Strada Quercia.
Dopo la sua morte, lo spirito di Muffarang continuò per secoli a vagare per le strade di Bari Vecchia, tormentando i baresi con i suoi lamenti.
Stufi del suo fantasma, gli abitanti di Strada Quercia decisero di liberarsi dello spirito distruggendo la casa dove avvenne la sua morte.
Tuttavia, lo spirito di Muffarang sembrerebbe ancora aggirarsi per le strade di Bari Vecchia. Proprio nella strada dove morì, infatti, comparve un giorno una bizzarra scultura a forma di Testa di Moro.
Ancora oggi non si sa chi abbia messo lì quella testa. Ma se non hai paura dei fantasmi, puoi andarla a vedere di persona in Strada Quercia a Bari Vecchia!
La leggenda della vacanza degli dei
Sai perché a Bari amiamo così tanto il pesce crudo? A quanto pare c’entra Nettuno, il dio dei mari!
Secondo un’antica leggenda, Bari era molto amata dagli antichi dei dell’Olimpo.
Hermes, il messaggero degli dei, venne qui per scoprire come vivessero i mortali. Dioniso, il dio del vino, adorava tenere a Bari i suoi Baccanali. E addirittura Atena, dea della Sapienza, fece conoscere Bari al famoso filosofo Platone.
Invece Nettuno non aveva per niente in simpatia la nostra città.
Curioso di scoprire se i baresi gli offrivano i giusti sacrifici, un giorno fece visita a Bari. Ma con grande dispetto scoprì che gli abitanti della città mangiavano solo carne… e disprezzavano il pesce!
Furioso, minacciò di distruggere Bari con un maremoto se i baresi non avessero cominciato a mangiare anche il pesce.
Spaventati dalla rabbia del dio, i Baresi acconsentirono a cambiare le loro abitudini.
E possiamo dire che non ce ne siamo pentiti affatto!
La leggenda delle Gatte Masciare
Secondo un’antica credenza, i gatti neri nasconderebbero gli spiriti delle streghe.
Adesso nessuno crede a questa superstizione, ma esiste una leggenda di Bari legata proprio ai gatti neri, alle streghe e a un misterioso arco della città vecchia.
Stiamo parlando della leggenda delle Gatte Masciare, donne bellissime in grado di lanciare incantesimi, fare il malocchio e trasformarsi in gatte nere.
La storia narra che queste donne affascinanti la mattina seducevano gli uomini di Bari, mentre di notte praticavano oscuri sortilegi riunite sotto un arco di Bari Vecchia.
Per non essere scoperte, queste donne si trasformavano in gatte nere ungendosi di “olio masciaro” e pronunciando strani incantesimi.
Completata la trasformazione, si dirigevano leste verso Corte Cavallerizza, il vicolo dove ancora oggi si trova il temuto Arco delle Streghe.
Per questo motivo, se incontri un gatto nero durante la notte, devi farti il segno della croce e recitare lo scongiuro Driana meste ca va pela vì, degghìa ngondrà Gesù, Gesèppe e Marì (Maestra Diana che vai par la via, devo incontrare Gesù, Giuseppe e Maria).
Solo così potrai difenderti dal malocchio di queste temibili fattucchiere!
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